Il progetto Amori Divini espone negli spazi del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) circa 80 opere della classicità greco-romana e le loro reinterpretazioni moderne, raffiguranti i miti di trasformazione delle Metamorfosi di Ovidio.
L’allestimento si ispira alla struttura narrativa del testo, dove ogni mito è introdotto dal mito precedente, a volte per analogia di contenuto, altre per identità di forma, altre ancora trasformando il soggetto narrato in narratore. Questa sequenza del racconto, a “scatola nella scatola”, è tradotta in metafora spaziale laddove l’involucro espositivo è contenuto dall’involucro architettonico delle sale del museo: quando il supporto espositivo viene inciso, ritagliato o piegato, l’architettura che lo contiene è svelata. Le pareti, con tagli e curve, indicano per forma la direzione del percorso di visita, accennando l’imposta di una volta, che è contenuta dalle grandi volte a vela dello spazio del museo. I rivestimenti verticali sono incisi per ospitare le opere in vetrina, ritagliati e piegati per ospitare dipinti di grande formato.